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Le attività di manutenzione e riparazione sono assai rilevanti per il corretto funzionamento dell’imbarcazione.

 

Mantenere un’imbarcazione è una attività molto complessa, non soltanto per la difficoltà e la delicatezza degli interventi, quanto in particolare per la diversità degli equipaggiamenti e degli apparecchi da controllare. 

 

Perno centrale per una corretta manutenzione è rappresentato dalla professionalità della manodopera; e pertanto essenziale affidarsi a professionisti. La particolare cura nel movimentare le imbarcazioni e la programmazione logistica degli interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria creano una sinergia della quale i proprietari sono i primi beneficiari. 

 

L’imbarcazione deve essere mantenuta all’esterno così come all’interno e spesso le due cose sono in relazione, ad esempio, una cattiva manutenzione dello scafo esterno provoca sicuramente degli effetti negativi anche all’interno e viceversa. C’è però da considerare che il livello di manutenzione richiesto da una barca dipende da fattori come l’età, le dimensioni, il tipo e la complessità dell’attrezzatura. 

 

Una corretta manutenzione deve infatti tenere conto di cinque parametri: 

  1. Tipo di barca: barca veloce o barca lenta?
  2. Utilizzo della barca: rimane in porto tutto l’anno o fa rimessaggio durante l’inverno?
  3. Frequenza di utilizzo: occasionale o frequente?
  4. Ambiente di utilizzo: acque calde, acque fredde, maree, correnti, acqua dolce, acqua salata, aree aggressive etc.
  5. Luogo di navigazione: una delle condizioni più importanti. 

 

La buona manutenzione della propria imbarcazione non deve essere considerata una spesa, bensì un investimento. Infatti, la manutenzione alla propria barca offre un duplice vantaggio. Non solo economico, perché permette di anticipare e ridurre i costi di rotture o danneggiamenti, ma anche per la sicurezza, in quanto anticipare un problema evita spiacevoli conseguenze in mare aperto. 

 

Va considerato che per barche di piccole e medie dimensioni, è molto rilevante il rapporto di fiducia del diportista con il venditore dell’imbarcazione o con chi si occupa del rimessaggio. 

Infatti, nella nautica da diporto, l’utilizzo delle imbarcazioni è spesso limitato ad alcuni mesi, se non ad alcune settimane l’anno. Per il resto del tempo, l’imbarcazione, solitamente, sta in una rimessa, laddove possono venir svolte le attività di manutenzione ordinaria, straordinaria e lavaggio.

 

Il motore, le vele, la vernice dello scafo e l’equipaggiamento sono solo alcuni degli elementi di una barca che si devono conoscere per individuare eventuali problematiche da risolvere. 

 

La manutenzione della propria imbarcazione deve essere costante: prima viene scoperta la problematica di riferimento, prima può avvenire l'aggiustatura, anche perchè molti problemi si rivelano solitamente proprio durante la navigazione. Le possibilità di dover effettuare una riparazione complessa potrebbe mettere in difficoltà sia per esigenze di tempo che di costi. 

 

Quello di stimare esclusivamente i costi non è l’obiettivo finale, bensì pervenire ad una loro ottimizzazione secondo alcuni criteri. Parlare di ottimizzazione equivale a definire queste variabili: 

  • costi;
  • tempi di manutenzione o ispezione;
  • tempi di lavorazione;
  • disponibilità delle risorse per la manutenzione, quali ispettori e manutentori.

 

È un dato di fatto che molti proprietari della propria imbarcazione sono ignari delle problematiche ricorrenti che insorgono nella manutenzione di una barca, causa di problemi anche gravi, che si manifesteranno nei peggiore dei casi durante il successivo utilizzo estivo.

 

Eseguire controlli regolari e riparazioni non assicura solo un risparmio economico, ma offre l’opportunità di anticipare le avarie.

 

Non si smette davvero mai di occuparsi della manutenzione della propria imbarcazione. Certo, il momento consigliato per rimettere in forma la propria imbarcazione sarebbe quello summenzionato del rimessaggio, più nello specifico nel periodo invernale

 

Mantenere in buono stato di funzionamento le barche che passano parte dell’anno ferme in banchina o rimessate a secco, richiede una serie di interventi di pulizia, controllo, ripristino, riparazioni o sostituzioni delle parti non più funzionanti. 

Questo, infatti, è il periodo migliore per mettere mano alle carene, all’albero, alla coperta, al motore etc. Ovviamente anche in primavera, prima di rimettere la barca in acqua, ci sono certamente alcune operazioni da fare e di cui tenere conto; le quali si andranno ad aggiungere a quelle, eventualmente, non apportate durante il rimessaggio invernale. 

 

Va ricordato che anche durante l’utilizzo più o meno intenso che se ne fa durante la stagione estiva, dei controlli periodici sono obbligatori

 

Indipendentemente dal periodo dell’anno, dunque, è necessario avere in testa una chiara mappa dei controlli e delle attività da fare. Tenere aggiornato un diario di bordo ed eseguire periodicamente le operazioni di manutenzione allunga la vita della propria imbarcazione e fa risparmiare tempo e denaro. 

 

Il lavoro fatto sembrerà lungo e faticoso, ma ne varrà la pena perché la manutenzione dell’imbarcazione è fondamentale per la sicurezza in mare.

 

Che si parli di manutenzione ordinaria o straordinaria dell'imbarcazione gli interventi necessitano di una cura ed un'attenzione particolare, per questo la grande esperienza del nostro team di professionisti di Sealuxury ci ha permesso di sviluppare una serie di servizi che favoriscono la programmazione della manutenzione della barca

In Sealuxury abbiamo studiato un protocollo per la pianificazione programmata degli interventi ordinari e straordinari, un libro di bordo personalizzato, che l’armatore può avere sempre disponibile, per avere uno storico, e tenere sotto controllo le Garanzie e la durata dei componenti rinnovati e come promemoria per ricordarsi gli interventi futuri e quelli già eseguiti.


Offriamo all’armatore un pacchetto completo. Monitorando, coordinando, certificando e gestendo lo storico degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, Sealuxury offre un valore aggiunto che permette di allungare la vita e migliorare esponenzialmente le prestazioni e le condizioni del proprio yacht - e avere un plus valore al momento della vendita.

 

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Poppa, prua, babordo, genoa… la nomenclatura nautica è parte fondamentale per comunicare in modo rapido mentre si naviga.

Il lessico dei velisti è come una lingua straniera da imparare.

 

Nel corso della nostra attività da marinai e professionisti, tali termini sono entrati a far parte del nostro bagaglio culturale, che ci ha permesso di comprendere e di comunicare in modo efficace.

La terminologia nautica identifica chiaramente le parti e gli elementi di una barca e l’ambiente circostante. Tanti termini, che vedremo in seguito, fanno parte di un dizionario dalle origini antiche, evolutosi affinché le persone a bordo potessero comunicare più efficacemente.

A bordo di un’imbarcazione ogni parte ed ogni manovra ha una denominazione chiara, precisa e specifica. Va precisato, che la tecnologia attuale ha reso la navigazione più semplice e sicura, ma conoscere determinati termini appropriati vi permetterà di beneficiarne e comprenderne il significato.

Abbiamo fatto una prima selezione dei termini maggiormenti utilizzati. Di seguito vi spiegheremo il significato di 15 termini più usati nella nautica. Un glossario nautico essenziale, ordinato alfabeticamente al fine di renderlo più facile da consultare.

 

Alare: si intende il tirare con forza una cima o una catena. Ma, si può riferire anche all'alaggio, cioè mettere in secca un’imbarcazione.

Babordo: si intende la parte sinistra dell'imbarcazione, guardando verso prua.

Boma: si intende un’asta orizzontale di legno o di alluminio utilizzata sui velieri per mantenere distesa una vela di tipo triangolare, normalmente una randa. Il boma della randa viene fissato all'albero mediante un perno rotante mentre l'altro capo ruota trattenuto da una cima, chiamata scotta, permettendo di variare l'orientazione della vela rispetto al vento. Meno comune è l'uso del boma per le vele di prua. In tal caso il boma è imperniato sul relativo strallo ed è regolato da una scotta.

Fiocco: si intende la vela di forma triangolare posta a prua. 

Nelle imbarcazioni a vela moderne impropriamente si indicano con questo nome le diverse vele che vengono usate a prua (genoa, yankee, fiocco olimpico, trinchetta, etc.). In realtà il termine fiocco identifica una precisa tipologia di vele di prua, chiamate specificamente intermedio, olimpico, fiocco1, fiocco2, etc., caratterizzata da una superficie minore della più grande vela di prua,il genoa

Sono vele molto "magre" cioè con una convessità poco pronunciata, quasi nulla nelle misure più piccole: fiocco3

Gavone: nelle imbarcazioni da diporto si intende un ripostiglio interno od esterno dal quale si accede dall’alto, chiuso da un coperchio, dove si depositano le attrezzature: cime, vele, attrezzature varie, viveri, etc. 

Genoa: si intende la vela triangolare posta a prua dell'albero, come il fiocco, ma più grande tanto da sovrapporsi alla randa.

Gennaker: si intende uno spinnaker asimmetrico. Una vela di prua, il cui nome deriva dall'insieme di genoa e spinnaker, una via di mezzo fra di esse. 

Libeccio: sulla rosa dei venti indica la direzione del punto cardinale intermedio Sud-Ovest. Identifica generalmente il vento che soffia da tale direzione, molto frequente nel Mediterraneo, dove spira spesso con notevole violenza, libecciata.

Plancia: nelle imbarcazione da diporto si identifica come il cruscotto che raccoglie strumenti e comandi del motore e delle varie apparecchiature di bordo. Nella marina questo termine identifica il ponte di comando delle navi.

Ralinga: si intende la parte anteriore di una vela, vi può essere cucita una cima per renderla più spessa e robusta e consentire di inserire la vela in una canalina nell'albero.

Randa: si intende la vela inferita all’albero e su un boma, solitamente di forma triangolare allungata. Le moderne rande sono dotate di stecche per sostenere l'allunamento e per evitare la vibrazione della balumina. 

Rimessaggio: si intende il tenere la barca in secco e al riparo. Eseguire il rimessaggio, significa compiere l'insieme di operazioni di manutenzione che consentono il non deterioramento della barca.

Scala Beaufort: si intende la scala di graduazione convenzionale della forza del vento in base alle condizioni presenti. E' composta da 13 gradazioni e va dalla calma = 0, a al grado massimo di uragano = 12, cioè un vento superiore ai 32 m/s.

Spinnaker: si intende la vela di grande dimensioni, di tessuto leggero, solitamente in nylon e molto spesso colorata. Utilizzata con venti portanti, cioè per le andature dal traverso alla poppa sfruttando la spinta in modo molto superiore rispetto alle vele inferite. 

Tipicamente usata dalle imbarcazioni da regata, oggi tali vele sono normalmente simmetriche, cioè con i due angoli inferiori che possono scambiarsi come bugne di scotta e di mura e la vela può essere indifferentemente portata sui due diversi lati del veliero. 

Timoneria: indica l’insieme di tutti gli apparati meccanici, idraulici, elettrici e elettronici, che compongono il sistema di governo dell’imbarcazione.


Chiunque intenda andare per mare farà bene ad arricchire il proprio dizionario nautico. Oltre l’esigenza e la praticità che la conoscenza della nomenclatura di elementi e manovre di bordo implica, c’è anche un piacere culturale.

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